mercoledì 1 dicembre 2010

Sarebbe rimasta per un intero mese fuori da qualsiasi indagine e avrebbe dovuto fare da balia ad un membro di una famiglia reale di non si sa dove solo per soddisfare un suo capriccio. In realtà, pensò, il suo capo non le aveva presentato esattamente così la situazione: le aveva detto che il principe ereditario del Belgio, Andrew, secondo i servizi segreti del suo paese era stato preso di mira da un gruppo antimonarchico estremista e per questo motivo, approfittando di un suo grande desiderio di visitare la California, era stato organizzato il suo trasferimento sotto falso nome negli Stati Uniti, dove si pensava che si sarebbe tenuto fuori dai guai essendo stato esaudito il suo desiderio di frequentare le famose spiagge della West Coast.
A questo punto del racconto Kira aveva chiesto seria: –E io che c’entro con questa storia?- Il suo capitano l’aveva guardata di traverso prima di farle l’ennesima ramanzina.
-Tu non solo sei tra le nostre migliori agenti, ma sei anche una ragazza giovane e carina e per questo adatta a proteggerlo senza destare sospetti. E si tratta di un ordine, Kira, di conseguenza non ammetto repliche o lamentele. Adesso vai a casa e prenditi questi due giorni per rilassarti e prepararti all’arrivo del tuo nuovo incarico-.
-Ma, zio…-, aveva cercato di replicare Kira, nonostante le fosse appena stato vietato.
-Qui dentro sono il tuo capitano, non tuo zio. Come ti ho già detto, Kira, è un ordine-. Così era terminata la discussione e a lei non era rimasto che uscire mesta e arrabbiata dall’ufficio dello zio per andare a cambiarsi e tornare a casa.

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