venerdì 19 novembre 2010

Kira si alzò dal letto decisa ad iniziare a fare un po’ di pulizia nel suo appartamento. Si guardò attorno e scosse la testa facendo ondeggiare i lunghi capelli castani: vestiti a terra, un asciugamano sul letto, libri e riviste qua e là; era stata troppo presa dal lavoro ultimamente da non accorgersi della confusione che regnava nella sua abitazione. Ma ora avrebbe avuto un sacco di tempo a disposizione per porre rimedio a quel caos di vestiti e cose lasciate in giro nella fretta del mattino; e questo grazie all’assurdo incarico che le aveva assegnato il suo capitano. Le sembrava di aver sempre svolto il suo lavoro al massimo delle sue potenzialità ed ottenendo anche dei buoni risultati e questa era la motivazione, secondo il suo capo, per la quale era stata scelta lei per quel caso; ma a Kira, più che una dimostrazione di apprezzamento per il suo lavoro, quella scelta sembrava una punizione.
Si risedette nuovamente sul letto chiudendo per un attimo i grandi occhi azzurri che aveva ereditato dalla madre russa e dalle cui origini proveniva anche il suo nome.

lunedì 8 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

Incipit

«Ecco Amy, spero ti piaccia» esclamò mia madre con un entusiasmo forzato.
Cercai di stamparmi sul viso un’espressione grata e felice quando Susan spinse la mia sedia a rotelle nella mia nuova stanza; aveva cercato di renderla il più simile possibile alla mia vecchia camera che, trovandosi in fondo al corridoio al piano superiore, per me non era più raggiungibile. Ma non era la mia stanza, e il brivido di tristezza che attraversò il mio corpo doveva per forza essere trapelato sul mio viso perché notai che l’espressione sul volto di mia madre, quella falsa espressione di ottimismo, era scomparsa lasciando posto alle lacrime.