domenica 7 novembre 2010

Incipit

«Ecco Amy, spero ti piaccia» esclamò mia madre con un entusiasmo forzato.
Cercai di stamparmi sul viso un’espressione grata e felice quando Susan spinse la mia sedia a rotelle nella mia nuova stanza; aveva cercato di renderla il più simile possibile alla mia vecchia camera che, trovandosi in fondo al corridoio al piano superiore, per me non era più raggiungibile. Ma non era la mia stanza, e il brivido di tristezza che attraversò il mio corpo doveva per forza essere trapelato sul mio viso perché notai che l’espressione sul volto di mia madre, quella falsa espressione di ottimismo, era scomparsa lasciando posto alle lacrime.

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